Il nostro viaggio in Austria raggiunge il suo culmine a Vienna dove decidiamo di sostare per due notti. Scegliamo un hotel boutique, attratti dall’aria fanè e deco della sua facciata blu. Solo una volta arrivati a destinazione scopriamo che dista due chilometri dalla cattedrale di Santo Stefano ma che questa distanza, apparentemente acuita dalla stucchevolezza del clima, è facilmente aggirabile con un giro in tram. Rimbaud dovrebbe, come da codice, avere una museruola a bordo ma lo nascondiamo nella sua borsa. E Vienna si svela: come una pralina da gustare di cui ignori il contenuto. Capitale della Repubblica Federale Austriaca, Vienna è la città più grande, il centro dell’economia, della cultura e della politica del Paese. Corrisponde anche a una delle nove regioni austriache, la più piccola per estensione, ma quella che ha il maggior numero di abitanti. Da anni occupa le prime posizioni nelle statistiche delle città più vivibili al mondo. Merito di un’amministrazione attenta alle infrastrutture e al sociale, interessata al benessere culturale dei suoi abitanti: Vienna è una città che investe in creatività e sostenibilità. Ecco perché Vienna stupisce chi la visita. Oggi combina in modo incomparabile gli sfarzi imperiali e la bellezza del liberty con un’aura trendy, attuale, innovativa. La città conserva con orgoglio chiese barocche e residenze aristocratiche, palazzi Jugendstil e edifici modernisti costruiti all’epoca di Klimt, Freud, Schiele, Mahler. E accosta l’eleganza dei caffè a musei moderni, giardini ottocenteschi all’arte contemporanea, birrerie all’estro culinario dei nuovi ristoranti.
Gli imperdibili
Potremmo scrivere per ore sulle cose imperdibili da visitare a Vienna, ma, il bello di Vienna proprio come Parigi è che si disegna addosso al suo visitatore. Di certo merita una visita il Duomo Di Santo Stefano, dove ancora Rimbaud è entrato furtivamente in borsa. Iniziato nel XII secolo, con interni rimaneggiati nei secoli fino al barocco, oggi è il simbolo di Vienna e il più importante monumento gotico dell’Austria. Dai 136,44 metri della torre più alta, a cui si sale con 343 gradini, si gode una vista sconfinata su tutta Vienna. Lasciando alle spalle il Duomo, si raggiunge con una camminata l’Albertina, neei pressi dell’Opera, una spettacolare costruzione di fascino ma imperiale, architettura moderna, che ospita straordinari capolavori artistici. L’edificio fu il maggiore palazzo residenziale degli Asburgo e ancora oggi conserva sale fastose, arredate in parte con mobili originali. Qui un tempo abitò la figlia prediletta dell’imperatrice Maria Teresa, l’arciduchessa Maria Cristina, e poi l’arciduca Carlo, suo figlio adottivo. Il museo stupisce fin dall’ingresso: dal 2003 si è aggiunta una vera meraviglia architettonica, un tetto a forma d’ala progettato da Hans Hollein. Purtroppo la bellezza archittettonica che ospita vere perle dell’espressionismo tedesco non siamo riusciti a visitarla. Uno sgradevole addetto alla biglietterie non ha provveduto all’ingresso per giornalisti, cosa che in tutti i musei di Austria viene concesso esibendo il tesserino al momento dell’ingresso.
Tra prati e…Prater!
Sosta turistica ma doverosa nonostante il listino dai prezzi proibitivi, una fetta di Sacher, al Cafè che si trova all’ingresso dell’hotel omonimo. Un breve passaggio e ci dirigiamo verso il grande parco del VolksGarden che, a dispetto del nome popolare, non consente l’accesso con i cani. Ancora una volta Rimbaud finisce in borsa e solo dopo aver trovato un punto appartato gli concediamo uno spuntino sul manto erboso. In dieci minuti di metropolitana dall’hotel si raggiunge il grande parco del Prater, dove oltre al noto parco giochi si associa un grande polmone verde dedicato ai cittadini viennesi. Intrattenimento per tutti, dai divertimenti green a quelli, come il risciò, di un piccolo mondo antico. Appurato che i piccoli cani possono salire a bordo, ci concediamo l’esperienza della ruota panoramica, dove però calura di agosto e mascherina resa necessaria dai protocolli anti COVID rendono la permanenza, un conto alla rovescia verso la fine. Raggiunto il punto più alto, a quasi 65 metri d’altezza, la vista che abbraccia fino alla reggia di Shonbrunn, residenza estiva degli Asburgo. La ruota panoramica fu costruita nel 1897, in occasione del 50° anniversario della salita al trono dell’imperatore Francesco Giuseppe. Da allora è diventata parte integrante del paesaggio urbano. Situata proprio all’inizio del Wurstelprater, offre da ciascuna postazione una splendida vista sulla città e sul Prater. Mentre i due eroi vanno a ritemprarsi in stanza, mi ritaglio un pomeriggio in solitaria tra i musei.
(Continua…)