Di: Isabella Pesarini
Continua il viaggio delle studentesse in trasferta. Nessun Willy Wonka a svelare loro il dedalo della fabbrica di cioccolato per loro, ma un Virgilio che le condurrà nel cuore delle miniere di sale.
A metà settimana i professori ci portano a visitare le miniere di sale di Hallein, antica e piccola cittadina nella valle della Salzach, al confine con la Germania. E le miniere di sale, sottoterra, sono in suolo tedesco. Il nome della cittadina significa sale, in antica lingua celtica, “hall” o “hal”, gli studi linguistici non sono ancora certi della parola esatta.
La miniera di sale di Hallein, Salzbergwerk, non è più adoperata per l’estrazione di sale, è pura attrazione turistica, quasi un parco giochi. Entriamo, ognuna di noi con una torcia in mano e zaino in spalla, in una successione di gallerie e caverne, molte di esse ricostruite. L’attrazione principale per i ragazzi sono gli scivoli in legno utilizzati in passato dai minatori per raggiungere i livelli più bassi della miniera. La prima discesa dura una decina di secondi, alla stessa velocità di un ottovolante di un Luna Park! È un’esperienza da ripetere, una scarica decisa di adrenalina! Io e una mia amica ripetiamo lo scivolo così tante volte, ubriache da tanta adrenalina, che quasi perdiamo il gruppo di compagne di classe e insegnanti. Per fortuna dietro di noi ritroviamo la professoressa madrelingua di tedesco che in solitaria segue il nostro esempio! Per fortuna c’è ancora chi si sa divertire!
Risaliamo in superficie per visitare il cuore storico di Hallein: scopro che si tratta di un antico centro celtico che vanta importantissime aree archeologiche di questa cultura ancora poco conosciuta, la cosidetta “civiltà di Hallstatt”, riscoperta nella seconda metà del diciannovesimo secolo.
Le ultime sere della settimana sono sere di festa! Questo fatto mi elettrizza, l’Internat dove alloggio col mio gruppo di amiche e la professoressa madrelingua di tedesco chiude i battenti alle nove e mezza di sera, mentre l’altro Internat fa chiusura alle undici e mezza, permettendo di rivedere i ragazzi della scuola superiore di Saalfelden anche dopo cena. Perciò due sere di festa appaiono come regali caduti dal cielo!
Il primo appuntamento è uno spettacolo teatrale in cui è impegnata tutta la scuola superiore di Saalfelden, per una ricostruzione in chiave moderna del Rocky Horror Show. Tutto è addobbato con modernità, libertà di espressione e allegria! Il ragazzo che interpreta Rocky è effettivamente un Bronzo di Riace in miniatura, atletico, perfetto nei movimenti e dei muscoli che sembrano aver acquisito il dono della parola. I ruoli fissi sono solo quelli del narratore e di Rocky, tutti gli altri personaggi sono interpretati, scena dopo scena, dagli altri studenti, Frank-N-Furter compreso, i personaggi minori aumentati di numero, cosicché ognuno ha la possibilità di partecipare allo spettacolo. I balletti sono fedeli alla sceneggiatura di Richard O’Brien, interpretati con cura ed entusiasmo da questi ragazzi austriaci. In fondo alla scena regna da padrone un lenzuolo bianco con la scritta Rocky Horror Show in caratteri neri con l’immancabile ombreggiatura rossa per ricreare l’atmosfera dark dello Show.
L’ultima sera prima della partenza i ragazzi della scuola di Saalfelden offrono un regalo a noi ragazze di Milano. Hanno prenotato un intero ristorante per la classica cena tipica della zona, che si svolge ogni venerdì sera. È un ristorante di montagna accogliente, gli interni in legno, sedie e tavoli compresi. Le pietanze comprendono stufato di carne e patate, finalmente si mangia! Ovviamente tutti in abito elegante, viene portato un pentolone enorme al centro della tavola, ognuna apparecchiata per una decina di persone, le forchette sono a richiesta … e capisco immediatamente il motivo. Appena viene tolto il coperchio ragazzi e ragazze austriaci si avventano sul pentolone prendendo carne e patate col coltello, e così via, boccone dopo boccone. I ragazzi di Saalfelden non sporcano nemmeno il piatto, usano il pentolone come piatto unico in comune. È tutto così allegro e semplice che mi faccio trasportare facilmente dall’atmosfera …
Siamo in partenza. Due settimane in giro per l’Austria hanno lasciato un piccolo segno. Semplicità, entusiasmo, libertà, modernità, progresso sono abitudini in questo piccolo borgo a pochi passi da Salisburgo. La leggerezza di quei giorni mi invita come un magnete a ritornare …