Il Rath Yatra è uno dei più grandi festival della cultura indù, la celebrazione più grande nella città santa di Puri, in Orissa. Milioni di devoti provenienti da tutto il mondo vengono al Tempio di Jagannath Puri ogni anno per partecipare a questa grande festa, per celebrare il viaggio di Krishna, chiamato anche Jagannatha, con Balabhadra e Subhadra, i suoi due fratelli, verso la mitizzata magione di una zia.
Si celebra ogni anno nel secondo giorno del mese lunare (giugno/luglio), e quest’anno la celebrazione si tiene il 21 giugno.
I fedeli che accompagnano i tre giganteschi carri in processione superano regolarmente il milione, mentre sono migliaia i devoti che si avvicendano alle sbarre e gomene per trascinare i carri dal tempio di Jagannath per circa 3 Km. fino al tempio Gundicha, mitizzata magione di una zia di Krishna e dei suoi fratelli.
Qui le divinità risiedono per una settimana per poi tornare al Sri Mandira, la sacra casa, il tempio di partenza. Poter guardare Jagannath, incrociare il suo sguardo in questa situazione è considerata una grazia eccezionale: toccare il carro o anche solo le corde che lo trascinano, corrisponde alla nostra indulgenza plenaria.
Le celebrazioni si svolgono, seppure in tono minore, contemporaneamente anche in altre città indiane. In questo festival di dieci giorni, l’intera città di Puri indossa un aspetto festoso. L’attrazione principale sono i carri, ogni anno nuovi, in cui vengono prese le divinità nella grande processione.
La preparazione inizia due mesi prima e ciascuno di questi carri sfarzosamente decorati di circa 45 metri di altezza riflette la personalità delle divinità: il carro Jagannath a 16 ruote e coperto di stoffe rosse e gialle e si chiama Nandighosa; il carro Balabhadra di 12 ruote è coperto di rosso e blu con palma sulla sua bandiera e chiamato Taladhwaja; il carro Subhadra sempre di 12 ruote coperto con rosso e nero è chiamato Dwarpadalana.
Due giorni prima della processione di Puri, le divinità vengono sottoposte a un bagno rituale sullo Snan Vedi, una piattaforma aperta e durante la vigilia i tre carri vengono adornati e allineati fuori dal tempio.
La mattina dopo i sacerdoti portano le divinità coperte di gioielli ai carri, con una cerimonia solenne.
Il primo a essere collocato è ovviamente Jagannath il Signore del Mondo. Al termine della cerimonia di collocazione giunge il Ganapati Raja, l’erede dell’antico re di Puri che si inchina umilmente di fronte ai carri.
Successivamente li pulisce “metaforicamente”, con uno spolverino dal manico d’oro e ne cosparge il pavimento con acqua benedetta e profumata di sandalo.
Come primo devoto della divinità, il re di Puri anticamente apriva la processione, scopando la strada prima del passaggio dei carri lungo tutto il percorso.
Oggi ne spolvera solo simbolicamente la base. Solo allora, tra grida di giubilo, tamburi tonanti e sonar di conchiglie i carri trascinati dalle migliaia di devoti cominciano a muoversi. Dopo la settimana di permanenza al tempio Gundicha, i carri torneranno indietro con le stesse modalità, in una processione chiamata Ultarath.
Durante le processioni ogni barriera di casta e di credo viene abbattuta attraverso una comunione di energia molto sentita dal popolo indiano.
La leggenda narra che in epoca medievale al Re di Puri Purushottama Dev fosse stata promessa la mano della principessa Padmavati, figlia del Maharaja Narasimha di Kanchi. Il Maharaja, invitato a presenziare il festival, declinando l’invito e inviando al suo posto un ministro.
Dopo aver visto il Re e futuro sposo spazzare umilmente la strada davanti ai carri delle divinità, il Ministro presentò al rientro un pessimo rapporto al suo Maharaja e le nozze furono annullate. Purushottama Dev, furibondo, chiamò allora a raccolta le truppe e attaccò Kanchi, ma venne clamorosamente sconfitto.
Al ritorno in patria, il giovane Re consultò un noto sant’uomo, particolarmente devoto e vicino a Jagannath, e l’asceta lo ammonì dicendo che non aveva chiesto permesso al Dio prima di attaccare Kanchi, come poteva pensare dunque di vincere?
Così Purushottama Dev si recò al tempio dove passò la notte in solitudine, prostrato ai piedi della divinità.
La mattina seguente ne uscì determinato a convocare i suoi ministri in un nuovo consiglio di guerra; una voce gli aveva infatti sussurrato che Krishna-Jagannath e il fratello Balabhadra avrebbero combattuto per lui.
Si sparse la voce e moltitudini di uomini, provenienti da ogni villaggio della zona si unirono ai superstiti dell’esercito.
E la nuova spedizione partì. Lungo il cammino giunsero a un villaggio dove una donna chiamata Manika avvicinò il sovrano, dichiarando che due maestosi cavalieri erano passati poco prima chiedendo di venire rifocillati.
In pegno avevano consegnato un anello, rassicurando la donna che alla vista del gioiello il re in arrivo avrebbe pagato per le vettovaglie fornite loro.
Il re riconobbe immediatamente l’anello come il Ratnamudrika del signore Jagannath indossato dall’idolo del tempio.
Purushottama Dev ricompensò la donna con la proprietà del villaggio intero, che da allora si chiama Manikapatna, e procedette verso Kanchi, dove questa volta sbaragliò agilmente il superbo maharaja.
Catturò la principessa e, condotta a Puri, ordinò che fosse data in moglie a un autentico spazzino.
Un saggio Ministro rimandò con ogni scusa il castigo.
Passò un anno intero e vennero di nuovo i giorni del Rath Yatra.
Mentre il Re spazzava la strada davanti ai sacri carri durante la cerimonia, il Ministro gli andò incontro con la principessa, gli pose una ghirlanda nuziale di fiori al collo e disse: ” Siete il miglior spazzino che ho potuto incontrare, mio Re”.
Il re, che segretamente era sempre rimasto innamorato della giovane a lui promessa, acconsentì alle nozze.
Loro figlio, il futuro re Patraparuda, divenne un ardente seguace della corrente Bhakti, la devozione totale a Krishna, che si estese in tutto il continente.
Per raggiungere Puri, l’aeroporto più vicino è Biju Patnaik l’ Aeroporto di Bhubaneshwar, che serve i vettori aerei nazionali di quasi tutte le compagnie aeree.
L’aeroporto internazionale più vicino è Calcutta o Delhi, e la città è ben collegata in treno con tutte le principali città in India.