La città del Kyushu nord-occidentale resta, nell’immaginario collettivo, icona storica della distruzione causata dalla bomba atomica. Ma vale la pena scoprirla.
Gli aspetti pratici della moderna Nagasaki si armonizzano eccellentemente con le sue peculiarità storiche ed estetiche rendendola una città effervescente ed affascinante, una perla a cui dedicare almeno qualche giorno.
Il centro di Nagasaki rivela un pittoresco passato mercantile, chiese, santuari e templi ricchi di fascino, una scena gastronomica che mescola Oriente a Occidente e tutto questo intorno a un porto incantevole. La visita ai teatri della devastazione atomica è d’obbligo: Urakami, epicentro dell’esplosione, è oggi un borgo tranquillo. Il tragico 9 agosto 1945 il bombardiere statunitense B-29 Bockscar sganciò la bomba proprio su quello che allora era un quartiere cattolico distruggendone la cattedrale – la più grande in Asia. A indicare il punto d’impatto della bomba nel Parco dell’Epicentro della Bomba Atomica, una pietra nera liscia e nei paraggi alcune tracce della deflagrazione.
Stretta tra i due drammi storici della persecuzione anticristiana e dell’esperienza dell’atomica, Nagasaki propone due luoghi unici raccordati dal Parco della Pace: uno è il Museo dell’Atomica, commovente rievocazione del tragico evento e ispirazione per un mondo libero dalla minaccia nucleare, l’altro è la Cattedrale di Urakami, originariamente luogo di riunione per i cattolici perseguitati. Per spostarvi velocemente utilizzate una delle 4 linee tramviarie: da includere tra le visite turistiche il Monumento dei 26 Martiri, costruito nel 1962 per ricordare i 6 missionari stranieri e i 20 convertiti giapponesi vittime del primo bando di proscrizione di Toyotomi Hideyoshi nel 1587. Nella parte settentrionale della città punto d’interesse è il tempio in stile cinese Suwa Jinja, caratterizzato da uno splendido panorama; sempre in stile cinese il Kofuku-ji risale al 1620 e possiede un notevole valore architettonico e storico. Questo tempio è al centro del Festival delle Lanterne (1-15 gennaio, a celebrazione del capodanno lunare), che si conclude presso un altro complesso religioso, il Sofuku-ji nello stile della dinastia Ming.