Il Carnevale delle donne
Quest’anno l’intera manifestazione del Carnevale di Viareggio sarà dedicata alle donne e per questo saranno loro le grandi ospiti: verranno dal mondo dell’arte, dello spettacolo, dell’imprenditoria e del volontariato e si faranno promotrici di importanti messaggi a favore del mondo femminile. Da sempre il Carnevale di Viareggio pesca i suoi temi dall’attualità e mai come quest’anno il mondo femminile ha bisogno di essere rappresentato e raccontato. Come spiega la presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci: “Il Carnevale è una festa popolare la cui tradizione affonda nella celebrazione della vita che rinasce. Sancisce la fine dell’inverno ed apre le porte alla primavera, stagione in cui la terra rifiorisce e genera nuova vita, proprio come le donne, portatrici di vita.”
Il Manifesto
Nell’anno del Carnevale dedicato alle donne, non poteva non essere una creativa l’autrice dell’immagine ufficiale. Prendendo spunto dai riferimenti dell’arte urbana, del graffitismo e di una cultura pop nata proprio sulla strada, l’autrice Nicoletta Poli, ha interpretato e realizzato il manifesto del Carnevale di Viareggio 2019, dal tratto inconfondibile, cogliendo suggestioni contemporanee, utilizzando rappresentazioni iconiche e mescolando tecniche grafiche e pittoriche a immagini fotografiche, in modo da trasmettere la sua visione di un evento straordinario e cogliere l’atmosfera festosa che si respira in Versilia durante il periodo carnevalesco.
La tradizione del manifesto ufficiale è antica quasi quanto il Carnevale: il primo manifesto, infatti, è del 1925 firmato da Guglielmo Lippi Francesconi. Nel 1926 il grande e romantico Pierrot di Lucio Venna fu l’immagine del manifesto scelto attraverso un concorso tra artisti. Nel 1931 apparvero per la prima volta Burlamacco e Ondina, nati dalla matita di Uberto Bonetti, artista futurista.
L’edizione 2019 in numeri
Quella del 2019 sarà la 146esima edizione del Carnevale di Viareggio, un intero mese di eventi fra sfilate di giganti di cartapesta, feste notturne, spettacoli pirotecnici, veglioni, rassegne teatrali, appuntamenti gastronomici e grandi eventi sportivi. Oltre 25 ditte artigiane, con più di mille persone a lavoro, sono state impegnate tutto l’anno nella realizzazione dei carri che sfileranno: 9 carri di prima categoria, 5 di seconda 9 mascherate in gruppo, 9 maschere isolate. Alti oltre 20 metri, larghi 12, i colossi di cartapesta sono creati per stupire il pubblico con effetti coreografici straordinari. L’impatto scenografico, la cura nella modellatura e nella colorazione, la musica, il brio dei figuranti a bordo, uniti alla spettacolarità dei movimenti, che sfidano le leggi della fisica, rendono i carri dei veri teatri viaggianti, unici al mondo.
I Cinque Grandi Corsi del Carnevale di Viareggio
Tre colpi di cannone daranno il via al 146° anno del Carnevale di Viareggio sabato 9 febbraio, alle ore 16:00, con il Grande Corso Mascherato serale di Apertura, al termine del quale il pubblico potrà assistere ad un impressionante spettacolo piromusicale. I giganteschi carri allegorici torneranno sui Viali a Mare domenica 17 febbraio per il Secondo Corso Mascherato che inizierà alle ore 15:00. Terza sfilata sabato 23 febbraio alle ore 17:00 che si svolgerà eccezionalmente in notturna. Il Quarto Corso Mascherato sarà sabato 2 marzo alle ore 15:00. Mentre il gran finale è in programma per martedì grasso: il 5 marzo con il Corso Mascherato notturno di Chiusura, che inizierà alle ore 15:00 e terminerà con la proclamazione dei verdetti delle giurie e lo straordinario spettacolo pirotecnico conclusivo.
Il Carnevale di Viareggio nella Storia
Sembra strano pensarci adesso che il Carnevale di Viareggio è una tradizione radicata, ma a dare origine a tutto fu un gruppo di giovani della Viareggio bene sul finire del 1800. Era il 24 febbraio del 1873, un Martedì Grasso, ed il gruppo, che allora frequentava il caffè del Casinò, ebbe l’idea di addobbare a festa alcune carrozze e farle sfilare lungo la Via Regia, nel cuore della Città Vecchia. Da lì il passo fu breve: sul finire del secolo comparvero in sfilata i carri trionfali monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che lavoravano nei cantieri navali.
Nel 1923 la magia del movimento animò i carri allegorici ma la vera rivoluzione arrivò nel 1925 con l’invenzione della cartapesta, o meglio: la carta a calco. Questa tecnica permetteva di costruire opere incredibilmente gradi ma leggere allo stesso tempo. Modelli in creta, calchi in gesso, carta di giornale e colla, fatta di acqua e farina, sono gli ingredienti semplici del più grande spettacolo al mondo nel suo genere.