Situata nel cuore della Val d’Orcia, in uno spettacolare scenario rurale, pochi luoghi al pari di Pienza sanno esprimere una tale straordinaria armonia tra ambiente e opera dell’uomo. Perfetta sintesi dello spirito umanistico-rinascimentale, la “città ideale” concepita dalle menti di Papa Pio II (dal quale deriva il nome) e Leon Battista Alberti soprende ancora oggi per eleganza e compostezza, cui il paesaggio, definito “metafisico”, fa da mirabile e quasi immobile sfondo, come in un dipinto del Quattrocento. E così, salendo verso Pienza tutto pare sia stato “progettato”, dai vasti campi arati, sui quali le luci e le ombre creano curiosi effetti visivi sempre cangianti, ai pietrosi casali adornati da cipressi ora pizzuti ora mozzi, dalle bianche stradine sterrate che salgono a curve sui poggi alla stessa mole compatta del borgo, elemento principe di un paesaggio che, nella sua estrema ed estetizzante artificiosità, diviene all’occhio quasi naturale, come una montagna, un lago, il mare.
In realtà, Pienza non nacque dal nulla. Fu il risultato della completa ristrutturazione del preesistente borgo già alto-medievale di Corsignano, opera che venne affidata, su consiglio dello stesso Alberti, all’architetto Bernardo Rossellino. Egli ebbe cura di non cancellare del tutto i segni dell’abitato precedente (caratterizzati fortemente dal gotico), non tralasciando nemmeno le esigenze dei ceti più umili, per i quali fece costruire le Case del Popolo (o Case Nuove). Da allora è cambiato poco o nulla (tranne qualche “passabile” aggiunta moderna), e oggi Pienza rappresenta una sorta di “città museo”, meta tra le più colte e rinomate della regione nell’ambito del turismo culturale. La visita a questo piccolo e aggraziato centro storico può richiedere più o meno tempo a seconda della sensibilità del visitatore. I monumenti non sono infatti molti, ma la straordinarietà degli spazi urbani e gli stessi magnifici panorami sulle campagne e i castelli circostanti fanno di Pienza un luogo ove poter sostare piacevolmente un’intera giornata. Del resto, la ricettività e la ristorazione sono molto buone, con grande attenzione, ovviamente, alla rinomata enogastronomia locale; molto simpatiche anche le botteghe con i prodotti tipici, in primis il delizioso formaggio pecorino.