Nell’attesa della presentazione della nuova guida Michelin ai ristoranti di Tokyo, la città attende con impazienza la riconferma di capitale mondiale del Food anche per il 2018. Nel 2017 Tokyo si è infatti guadagnata la vetta della classifica con centinaia ristoranti segnalati dalla guida, di cui oltre 220 valutati da una a tre stelle, e per questa ragione è stata nominata una delle migliori destinazioni gastronomiche del mondo sia per la cucina locale sia per la cucina internazionale.
A Tokyo, tuttavia è interessante esplorare il mondo della gastronomia non solo agli alti livelli, ma anche sulle quattro direttrici che rappresentano l’universo del food di Tokyo: tradizione e innovazione, alto livello e street food. E tra questi quattro poli c’è tutto un mondo da scoprire.
Tokyo, in quanto metropoli, genera costantemente nuovi stili e nuove tendenze. Anche nel mondo del food ha saputo reinventare piatti della tradizione, proponendoli in versioni innovative oppure inserendoli sul mercato in versione fast food.
Nella stagione che porta i primi freddi, a Tokyo è possibile trovare numerose pietanze per scaldare il corpo e l’anima. Ad esempio, la zuppa di Soup Stock Tokyo ha inserito un nuovo concept nel mondo del fast food: la zuppa, senza aggiunta di aromi artificiali, con un ampio menù che varia in base alle stagioni. Soup Stock Tokyo è una catena diffusa in tutto il Giappone, nata sull’isola artificiale di Odaiba, nella baia di Tokyo, che ora conta una trentina di ristoranti nella sola a Tokyo. Anche il punto vendita dell’aeroporto di Narita è popolare, ed è molto frequentato anche dai turisti stranieri in arrivo o in partenza dalla città.
Dal nuovo concept di zuppa fast food, è nato da poco anche il ristorante Odashi Tokyo, che nella sua sede nel quartiere di Shinagawa, propone salutari zuppe calde della tradizione giapponese, a base di otto tipi di dashi, il brodo che è fondamento della tradizione alimentare giapponese.
Per gli amanti del ramen, che in Italia è ormai di gran moda, perché non provare qualcosa di speciale ma meno conosciuto, in occasione del proprio viaggio a Tokyo? Tsurutontan è un ristorante, da poco espansosi anche negli Stati Uniti e specializzato in udon, la varietà di noodles più spessa e liscia rispetto al ramen, preparati con farina di grano duro e senza uova. Questo piatto gustoso è offerto da Tsurutontan in quasi 50 versioni di cui alcune rivisitate in chiave innovativa, come le celebri e apprezzate versioni di udon con salsa cremosa, che sono molto apprezzate dai locali ma in Italia non sono ancora conosciute.
Tokyo offre anche molte varietà di cibo di strada, pronto da portar via e facile da consumare, ma comunque gustosissimo. L’onigiri, la famosa polpetta di riso triangolare ripiena che ora è disponibile persino nei supermercati italiani, è il take-away più tradizionale in Giappone, alla stregua del nostro panino. A Tokyo, all’interno del centro commerciale Laforet di Harajuku, Onigiri Stand Gyu offre onigiri sia in versione tradizionale sia in una nuova versione gourmet. Quest’ultima è un concept nuovissimo, costituito da onigiri mignon con una innovativa forma sferica e con gusti peculiari: al granchio e coriandolo, al prosciutto cotto, al roastbeef ma anche dolci al tè verde matcha o al miso dolce con Kumquat.
Un altro esempio di street food, diffuso in tutto il Giappone, è il nikuman, un delizioso panino al vapore con ripieno fumante di carne di maiale che si può trovare in alcune catene di conbini, i convenience store aperti 24 ore su 24. Tra questi, ad esempio, Ministop, che solo a Tokyo ha quasi 300 punti vendita, offre oltre ad una versione speciale del nikuman, anche altre versioni ognuna con il suo nome proprio, come quello alla pizza “pizaman” o quello alla marmellata di fagioli rossi “anman”. Il nikuman è talmente amato dai giapponesi, in particolare nella stagione invernale, che per loro è impensabile trascorrere l’inverno senza mangiarne almeno uno.