Di: Isabella Pesarini
Continua il viaggio delle studentesse in trasferta nella città eterna. Oggi si aspergeranno nelle acque di uno dei fiumi che hanno scritto la storia…
Che giro è a Roma se non si cerca il Tevere? Vengo sfiorata da una leggera delusione, vedo solo un fiume giallo senza l’ombra di animali, pesci o uccelli. A tratti lo scenario diventa inquietante, quando un’abitazione ruba spazio alla distesa d’acqua per ergersi in mezzo al fiume, dividendolo in due metà gialle e maleodoranti.
Il più studioso tra i compagni di corso tiene la sua lezione facendoci partecipe del fatto che a Roma il sistema fognario è esattamente quello degli antichi romani. A Roma l’antichità non è presente solo nei reperti, ma anche nel suo funzionamento urbano. Un’espressione di stupore spalanca le nostre quattro bocche ignare della perfezione della civiltà romana.
Siamo alla Bocca della Verità, tappa immancabile per chi vede Roma per la prima volta. La fila di turisti conferma la veridicità della leggenda.
Roma è natura, parchi immensi. Siamo al Circo Massimo, dove decidiamo di stenderci per le ultime ore pomeridiane e far riposare le gambe provate dalla lunga camminata. Qualcuno si addormenta, io noto i primi tralicci di supporto per il prossimo concerto, dove il Circo Massimo la fa da padrone.
Neanche un’ora di pisolino pomeridiano che il più studioso dei compagni ci sveglia senza riguardo per andare a visitare le Terme di Caracalla, esempio supremo del funzionamento della rete idrica e fognaria dall’antica Roma ad oggi. Le lezioni iniziano a darmi un leggero fastidio … Una nuvola fantozziana mi fa dimenticare l’ombra di disappunto accompagnandomi per una buona ventina di minuti con della pioggia fitta, io unica vittima di questa maledetta nuvola, piccola e inesorabile. Non è possibile che i miei compagni siano completamente asciutti a una decina di passi davanti a me, le ho provate tutte, anche a nascondermi dietro a una macchina, ma con questa nuvola non c’è niente da fare. Lei aspetta paziente e appena mi muovo mi segue docilmente. Giusto all’entrata delle Terme di Caracalla spunta il sole.
Wow! Non mi viene in mente nient’altro se non Wow! L’entrata è un giardino perfettamente tenuto con una scalinata in pietra che non mostra il minimo segno di logorio. Quello che si percepisce è maestosità, è tutto grande, ci sono diversi piani di terme, quello che meraviglia sono le distanze. Stiamo camminando da un’ora e le Terme non finiscono mai! Tutto questo esisteva ben quasi duemila anni fa …
Usciamo e ci troviamo all’Arco di Marco Aurelio, dove la macchina fotografica immortala la lupa che allatta Romolo e Remo. In Piazza del Campidoglio il Palazzo dei Conservatori ospita i Musei Capitolini. La fila infinita dei turisti in direzione dell’entrata ci fa desistere dalla visita ai Musei. Optiamo per un tour esterno della città.
Quanto è grande Roma? I compagni di corso meno allenati alle camminate reclamano per tornare all’albergo. Il gruppo si divide in due metà. Tre ragazzi si mettono a dormire, io e gli altri due superstiti decidiamo di vivere anche la Roma by night. Insomma, la capitale d’Italia saprà stupire anche in fatto di vita notturna! Sopraffatti dall’entusiasmo e consapevoli di esserci persi senza avere una mappa della città troviamo un piccolo pub pieno di ragazzi, di sicuro per l’offerta della serata: un chupito a tre euro, qualsiasi tipo di chupito, a discrezione del cliente. L’unico compagno maschio nel gruppo momentaneamente dimezzato deve dimostrare le sue conoscenze alcoliche, per cui ordina una dozzina di chupiti blu. Non so assolutamente cosa stia bevendo, ma provo. Non male, dolce quanto basta, leggero e fresco. Viene svelato il mistero: vodka e blu curaçao, il chupito più in voga tra gli universitari di Roma. Chapeau al compagno che ha ordinato questo vassoio infinito di bicchierini blu!
Sta iniziando ad albeggiare, forse è meglio tornare, ma la compagna di corso che completa il gruppo ha qualche rallentamento nell’uso degli arti inferiori, dovuto a forse troppa vodka … In fondo cosa ci aspetta tra qualche ora? Tutta Roma!
Seconda giornata. Non facciamo in tempo ad entrare in albergo, dopo esserci persi per altre due ore alla ricerca della Stazione Termini che i ragazzi freschi di riposo ci guardano impazienti per il secondo giorno di tour. Roma chiama, non si può dirle di no. Con molti caffé doppi ritroviamo le forze e a metà mattina siamo di fronte al Vittoriano. Appena mi trovo di fronte al Monumento a Vittorio Emanuele II decido che un giorno mi sposerò qui, accomunando il bianco dell’abito a quello del marmo del complesso. Guardandomi in giro mi accorgo che questo è un sogno di molte donne. Ci saranno decine di matrimoni qui, al Vittoriano, nello stesso momento! È un continuo susseguirsi di carrozze riconoscibili dal velo bianco degli abiti da sposa delle neo-mogli! Saliamo in cima al Vittoriano, affrontando le decine di scalini sotto un sole cocente, per entrare all’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, al Museo Centrale del Risorgimento, alla Biblioteca e all’Archivio del Risorgimento. Anche il più restio allo studio non può rimanere indifferente di fronte alle prime monete dello Stato Italiano, alle armature indossate da chi ha versato il proprio sangue in nome dell’Unità d’Italia!
Senza preoccuparci della possibilità di un conto salato ci sediamo per pranzare sulla terrazza del Vittoriano. I matrimoni si susseguono uno dopo l’altro, quanta gente si sposa a Roma? Coppie di giapponesi, di sceicchi, di italiani, coppie miste, ci sono decine di carrozze che sfilano per Piazza Venezia. Immagino anch’io di essere su una di quelle carrozze col mio abito da sposa tra qualche anno … Nel frattempo arriva il conto. Assolutamente onesto, e con una vista mozzafiato!
Il mio gruppo che deve ancora riprendersi dalla bravata della Roma by night con tanto di after reclama senza possibilità di appello una sosta di un paio d’ore in albergo. Promettiamo al gruppo riposato una sera completa per vedere Roma sotto le stelle. Una promessa del genere è la più seducente che si possa fare, per cui i ragazzi accettano senza battere ciglio.
Usciamo all’incirca verso le dieci di sera per dirigerci verso Piazza di Spagna. La scalinata più mondana di Roma è popolata di turisti così come di giorno. Roma seduce sotto le stelle, a Roma la notte non si dorme. Eccoci alla Fontana di Trevi, dove i sogni diventano realtà. La statua di Oceano sopra al carro trainato da due Tritoni sovrasta quello che simboleggia il mare. È d’obbligo gettare una monetina nel fondo della vasca, gettandola alle spalle, in modo da essere sicuri di tornare nella città eterna. Prendo dal portafoglio una moneta da cinque centesimi e la lancio alle spalle fiduciosa. Una risata tonante mi fa riaprire gli occhi. Non è possibile! La monetina è rimbalzata sul cornicione della vasca! Questa volta non chiudo gli occhi. Prendo un’altra moneta, questa volta da due euro, e la lancio determinata. Come per incanto la moneta si tuffa in mezzo alla fontana, sotto gli occhi vigili di Oceano. Mi appello al dio del mare per tornare.
A Roma la notte è giovane, la stanchezza è scomparsa. Colle dopo colle arriviamo al Quirinale, dove una pattuglia di controllo dei carabinieri non deve aver apprezzato in pieno le risa e gli scherzi di un gruppo di studenti universitari a zonzo in piena notte a Roma. La pantera accende gli abbaglianti e fa rombare il motore, acceleriamo il passo, ci manca solo di aspettare l’alba in commissariato per qualche schiamazzo di troppo!
Terza giornata. La mattina Roma ci saluta da uno dei monumenti più famosi al mondo: il Pantheon. Il Pantheon non è solo il tempio romano con la forza simbolica più forte e completa, trasversale da un culto all’altro, in quanto eretto prima in omaggio a tutti gli dei e successivamente consacrato al culto della Vergine e di tutti i Santi e destinato ad ospitare le salme nientemeno che di Raffaello Sanzio, Vittorio Emanuele II, Umberto I e la Regina Margherita. No, il Pantheon non è “solo” questo! È anche l’esempio per eccellenza di perfezione architettonica. La pianta circolare vede entrare dal foro in mezzo alla cupola, l’Oculus, il raggio di fuoco del sole a mezzogiorno per illuminare tutto il tempio, ovviando in questo modo alla necessità di prevedere finestre per l’illuminazione dell’ambiente.
L’altra meraviglia di Roma è Piazza Navona, la piazza degli artisti. L’opera d’arte del Bernini sembra vivere di vita propria, la macchina fotografica diventa un susseguirsi di scatti isterici alla Fontana dei Fiumi, alla Fontana del Moro e alla Fontana di Nettuno. A Roma gli dei esistono ancora!
Le ultime ore sono tutte per il Vaticano. Con la metropolitana linea A, la metropolitana arancione, arriviamo a destinazione in una ventina di minuti, scendendo alla fermata Ottaviano – San Pietro – Musei Vaticani.
Il Vaticano è un vero e proprio Stato, con le sue regole alquanto differenti rispetto a quelle dello Stato Italiano. Uno dei ragazzi indossa dei pantaloni a metà gamba, data la temperatura estiva. Le Guardie Svizzere non sembrano cogliere il messaggio di necessità termica dei pantaloncini per cui decidono di fermare il nostro compagno e di fargli aprire lo zaino, per controllo. I pantaloni a metà gamba sono indice di allarme terroristico? Un’espressione di perplessità si dipinge sui nostri volti, le Guardie Svizzere, nostri coetanei, sfoggiano un atteggiamento di rigore e durezza per cui lasciamo perdere ogni tentativo di protesta.
Superato il primo intoppo eccoci in Piazza San Pietro, davanti alla Basilica di San Pietro, all’interno della Basilica di San Pietro, faccia a faccia con la Pietà di Michelangelo!
L’ultima fatica per la somma meraviglia è la salita in cima a San Pietro, con l’ascensore per i primi piani e poi a piedi, su scalinate interne sempre più strette. Lo stesso ragazzo che ha avuto i primi problemi con le Guardie Svizzere completa la sua avventura vaticana incastrandosi tra i muri all’ultima curva degli ultimi cinque scalini prima della vetta. Ci vogliono quei buoni cinque minuti infiniti per bloccare la coda di migliaia di turisti alle mie spalle e farli indietreggiare di due-tre scalini così che il mio amico riesca a sbloccarsi da una posizione assurda! Tutto per novanta chili di uomo distribuiti su un metro e ottantasei di altezza!
Finalmente in cima! Oh … Ai nostri occhi si dispiega l’intera Piazza San Pietro, il Vaticano, tutta la città di Roma. Le case continuano oltre la linea dell’orizzonte. Roma continua all’infinito da ogni lato, Roma supera lo stesso orizzonte.
Distrutti da tre giornate intense alla scoperta della capitale d’Italia ci rifugiamo in pizzeria per placare l’appetito del pranzo saltato prima di metterci in macchina per tornare a casa.
Charta Roma ci guarda. La Mappa Ufficiale della Città di Roma promette altre avventure e altre meraviglie, che ci obbligheranno in futuro a tornare alla città eterna.