“Lezioni di Nirvana. C’è Buddha in fila indiana.” Il tormentone con cui Francesco Gabbani ha sbaragliato tutti gli avversari al Festival di Sanremo piace tantissimo, non soltanto per il suo ritmo scanzonato, ma anche perché svela una verità pura e semplice: per curiosità o per moda, siamo sedotti dagli usi e costumi “del contemporaneo uomo del neolitico” Culture dell’estremo oriente, monoteismi e filosofie dalle antiche radici finiscono per integrarsi in una realtà sempre più eterogenea.
Il processo di contaminazione tra differenti civiltà è visibile in molte città italiane, dove fioriscono luoghi di culto e di venerazione appartenenti a vari popoli. Hundredrooms ha selezionato sei luoghi simbolici, veri e propri esempi di coesistenza tra diverse culture, affascinanti dal punto di vista storico e architettonico, ma al contempo poco conosciuti.
Monastero Induista Svami Gitananda Ashram – Altare (Savona). Il monastero è la principale sede religiosa induista in Italia. È stato fondato nel 1984 dalla guida spirituale il mahant Yogasri Svami Yogananda Giri e rappresenta il luogo di ritrovo per fedeli provenienti da varie parti del mondo. All’interno della struttura risiede uno dei templi più importanti dedicato alla Divina Madre Shri Lalita Mahatripurasundari, in cui è possibile ammirare rappresentazioni iconografiche delle principali divinità indù. Il venerdì e la domenica mattina è possibile partecipare al rituale shakti puja, in cui si intonano i tradizionali canti indù.
Ghetto di Roma – Uno tra i più antichi ghetti ebraici del mondo. La zona è considerata tra le aree più ricche di Roma da un punto di vista sia storico che architettonico. All’interno del rione spicca la Sinagoga di Roma, che sorge tra il Liberty romano e i luoghi delle battaglie risorgimentali. Il più grande luogo di culto per gli ebrei d’Europa attira visitatori provenienti da ogni parte del globo ed accoglie un museo ebraico ricco di tessuti, pitture e ornamenti.
Sancittararma Monastero Buddhista – Poggio Nativo (Rieti). Nato nel 1990, “Il giardino del cuore sereno” sorge sulle colline Sabine ed è il primo monastero buddhista in Italia che segue la tradizione Theravada. La frugalità dell’edificio è un riflesso del pensiero buddhista, proiettato alla ricerca di un equilibrio interiore piuttosto che alla cura dell’esteriorità. Luogo ideale per la meditazione e per le esigenze spirituali dei Buddisti italiani.
Moschea di Colle Val D’Elsa – Colle Val d’Elsa (Siena). Inaugurata nel 2013, la seconda moschea più grande d’Italia si estende tra i vigneti e gli ulivi delle campagne del Chianti. Costruita grazie al crowdfunding da parte dei fedeli, il tempio islamico occupa un’area di 300 metri quadrati e può accogliere più di 400 fedeli. La interreligiosità è uno dei punti forti della moschea, che concede i suoi spazi per dibattiti e incontri dei fedeli musulmani con il resto della comunità.
Tempio Sikh Gurdwara Sri Guru Kaldidhar Sahib – Pessina (Cremona). Sorto nel 2011, tra le polemiche generali, il più grande tempio Sikh d’Europa non rappresenta solamente un luogo di venerazione e preghiera, bensì un vero e proprio centro culturale. Ogni domenica la struttura ospita più di 500 fedeli, che celebrano le funzioni religiose e consumano assieme un pasto vegetariano e senza alcool. Anche chi non appartiene alla comunità è il benvenuto e può prender parte al momento conviviale.
Chiesa Evangelica Luterana di Trieste – Costruita dall’architetto Christian Zimmermann nel 1874, l’edificio fu fortemente voluto dalla comunità luterana che non aveva un luogo dove poter professare la propria fede. L’origine germanica della comunità viene tuttavia preservata, celebrando una volta al mese la funzione domenicale in lingua tedesca. La multiculturalità della città triestina ha permesso che la collettività evangelica-luterana si integrasse completamente con la popolazione locale, dotandosi di strutture come un cimitero, una casa pastorale e un asilo per bambini aperti all’intera città.
E comunque vada… Panta Rei!