Gauguin aveva lasciato i salotti parigini per ritrovare l’essenza della vita a Thaiti. Chagall, aveva salpato l’oceano pacifico per trarre ispirazione. Se il mare evoca confini lontani, l’oceano porta oltre. Nell’utopia di un’acqua priva di limiti.
Isolotti, baie e lagune da scoprire, relax su spiagge bianchissime immerse nel Golfo del Bengala: le isole Andamane, avamposto orientale dell’India, offrono tra gennaio e febbraio una buona occasione per rilassarsi e riprendersi con un pizzico di esotismo dal freddo inverno.
Lontane e ricche di fascino, queste isole smeraldo costituiscono un nastro di circa 475 chilometri tra l’India e il Myanmar. Nonostante i pesanti danni causati dallo tsunami del 2004, il mare è tornato ad essere cristallino, le spiagge candide e la vegetazione folta e rigogliosa. Delle circa 300 isole che compongono l’arcipelago soltanto 36 sono abitate e molte di queste sono inaccessibili ai viaggiatori perché dimora di aborigeni che riescono a conservare tradizioni e usanze proprio in virtù del loro isolamento.
Le informazioni sulla storia di questo remoto angolo di mondo non sono moltissime, ma secondo diverse fonti uno dei primi occidentali a mettervi piede è stato Marco Polo, seguito poi dagli Inglesi, sbarcati nel 1796 e inizialmente accolti in modo poco amichevole. Nella seconda metà dell’Ottocento le isole divennero una colonia penale deputata alla deportazione di sventurati dal Pakistan, dallo Sri Lanka e dalla Birmania.
Anche se oggi solo una piccola parte dell’arcipelago può essere visitata dai turisti, le attrattive sono tante: dagli intrecci di mangrovie all’immensa distesa dell’Oceano, dalle acque tiepide e trasparenti al paradiso subacqueo di coralli, tartarughe, delfini. Buona meta anche per gli amanti della velagrazie all’abbondanza di venti e correnti. Da un lato il mare, dall’altro la foresta pluviale che garantisce un approdo sicuro per chi predilige escursioni e trekking. Le isole sono anche un paradiso ornitologico e per il birdwatching con oltre 250 specie di uccelli.
L’isola più facilmente visitabile è South Andaman dove si trova la capitale amministrativa Port Blair, buon punto di partenza per raggiungere altre destinazioni come i parchi naturali Wandoor, Jolly Buoy, Chiriyatapu e l’isola di Havelock. Proprio a Nord dell’isola di Havelock è collocato il meraviglioso arcipelago di Ritchie. Vicino Port Blair si trova invece il Duncan Passage, presso le Cinque Islands, mentre per gli appassionati di immersioni sono consigliate le secche di The Brother..
INFORMAZIONI UTILI
Le Andamane (http://isoleandamane.com e http://tourism.andaman.nic.in) si possono raggiungere sia via mare che volando dall’India (www.indiatourismmilan.com), la cui città più vicina è Calcutta, che dista da Port Blair circa 1.300 chilometri. Per la capitale amministrativa delle isole ci sono voli regolari sia da Calcutta, sia da Chennai (Madras). Dalle stesse città salpano, ma a cadenza irregolare, anche navi che impiegano quattro giorni per raggiungere le isole.
Per accedere alle Andamane è necessario un visto aggiuntivo – senza tariffe extra – oltre a quello indiano (che va chiesto all’ambasciata prima di mettersi in viaggio): se si arriva in aereo il documento viene rilasciato in aeroporto, mentre se si viaggia in nave bisogna procurarselo precedentemente. Per ottenere il visto bisogna avere un passaporto con validità residua di almeno sei mesi. Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie, ma sono consigliate quelle per difterite, epatite A e B, tifo, tubercolosi, polio e il richiamo antitetanico