Non è solo un calice ma un vero Graal della birra. Presentato a un parterre di giornalisti del settore nella suggestiva cornice di Duomo21, il nuovo calice si è svelato nelle sue caratteristiche.
Non troppo profondo, dalla superficie ampia per permettere agli aromi di essere liberati più facilmente, con una L sul fondo per consentire al “perlage” di salire. E’ firmato Leffe, prestigiosa birra belga nata nel 1240 nell’Abbazia di Notre Dame de Leffe, in Belgio. Ed è il bicchiere ideale per gustare al meglio i suoi prodotti– come la Blonde, dal sapore dolce leggermente amaro; la Triple, birra per intenditori robusta e amara; la Rituel 9° con le sue sottili note di frutta e spezie amare; e la Radieuse dalle delicate note di limone e semi di coriandolo. Leffe è una tipica birra d’abbazia corposa e raffinata, dall’aroma ricco e intenso. Schiuma, aroma e temperatura richiedono quindi una cura particolare che garantisca la loro piena valorizzazione.
L’incisione sul fondo del bicchiere è pensata per favorire l’effervescenza, conferendo consistenza e tenuta alla schiuma. La forma arrotondata del calice e il collo stretto permettono di concentrare l’aroma della bevanda. L’impugnatura a stelo consente infine di mantenerne la temperatura ideale. Particolarità è una miniatura riprodotta sullo stesso stelo dell’Abbazia di Leffe, per una raffinata esperienza anche tattile, oltre che di consumo.
Oltre al bicchiere ideale anche un altro elemento contribuisce in misura importante alla costruzione dell’esperienza gustativa ideale: la tecnica di servizio. Sapere come servire perfettamente una Leffe è un fiore all’occhiello, un tocco di savoir faire da veri intenditori.
Per godere il meglio di una Leffe in bottiglia, occorre versare la birra con un leggero flusso tenendo il calice inclinato di 45 gradi ed evitando che il collo della bottiglia tocchi la schiuma e il bicchiere.
Più complesso è il processo legato al servizio di una Leffe alla spina. Il primo passaggio è interamente concentrato sul calice, che deve essere sgrassato per rimuoverne eventuali impurità e poi raffreddato per portare il bicchiere alla stessa temperatura della birra.
Una volta preparato il bicchiere, il perfect serve prevede che il calice venga inclinato di 45 gradi sotto il beccuccio, prestando sempre grandissima attenzione a tenere il beccuccio stesso ben staccato dal bicchiere. La creazione dello strato di schiuma è un altro passaggio fondamentale: lo strato ideale, il cappello liscio e cremoso di schiuma che caratterizza la Leffe perfetta, dovrà essere alto 2 centimetri. Come si ottiene? Lasciando traboccare la schiuma e quindi tagliandola con la spatola a un angolo di 45 gradi.
Questa piccola liturgia equivale a un must assoluto, un rito che permette di creare la migliore esperienza di consumo della più famosa birra d’abbazia.
Quest’inverno la famiglia Leffe si è arricchita con un’edizione limitata dal gusto inconfondibile.
Leffe Royale Mount Hood, dai profumi intensi e i sentori di caramello e chiodi di garofano e dal colore scuro, è la birra ideale per l’inverno. Ricercata e raffinata, nasce dai luppoli “mount hood” con note delicatamente speziate, tra i più nobili del mondo, coltivati ai piedi delle montagne innevate dell’Oregon, negli Stati Uniti d’America.
Questa varietà di Leffe si inserisce nella gamma Leffe Royale insieme alla Whitebread Golding – fatta con luppolo proveniente dalla regione belga di Poperinge, alla Cascade IPA – fatta con luppolo originario delle valli di Cascade Range nello stato di Washington, e alla Mapuche – fatta con luppolo proveniente dagli altipiani della Patagonia Argentina.
La Leffe è un passepartout per i sapori. Che sia quello verace di un sauté di vongole, o quello raffinato delle ostriche, che sia un formaggio stagionato una o tartare di scampi, c’è una birra per ogni piatto. E ovviamente un calice, o Graal per ogni birra.