Ostuni: Masseria il Frantoio

Di Eleonora Boggio

“Alla base di ogni ricordo, c’è sempre una bella storia.” A parlare è Armando, titolare della Masseria il Frantoio. La notte non è stellata. Una pioggia leggera sfiora le foglie degli ulivi che esplodono nel profumo dei loro frutti misto a quello della terra bagnata.

il Frantoio, OstuniSulla S.S.16, la statale adriatica che attraversa la dorsale italiana tagliandola in tutta la sua lunghezza, al Km 874, si trova la deviazione che attraverso un uliveto dalle piante millenarie porta alla masseria. La stessa deviazione, annunciata da un cartello “VENDESI” fu una sirena per Armando e Rosalba, una coppia alla ricerca di una nuova vita. Imboccarono con la loro auto, una strada impervia fino a vedere una porta sormontata da uno stemma. Raffigurava una mano tesa verso le stelle e come in una metafora dantesca, “uscirono (con l’acquisto della masseria) a rivedere le stelle.”

Comincia così, questa storia.

Per caso, come accade nella migliore delle tradizioni.

frantoi03Ritorno al passato

La ristrutturazione continuò per anni, con un lavoro progressivo di mantenimento di quanto trovarono all’interno. Si trattò di un vero tesoro: libri, chiavi, la macina di un frantoio, perfino una cappelletta. Tutto fu tenuto e perfettamente reintegrato. Non c’è pietra o attrezzo, libro o quadro che non siano stati mantenuti, tanto che quando si supera lo stemma ricavato all’interno di una porta scavata in un arco, si nota parcheggiata una Balilla, ancora funzionante ereditata con la struttura della casa, con cui Armando accompagna gli ospiti a visitare gli ettari del suo uliveto.

La storia della masseria comincia nel 1500 con il primo nucleo di pietre posate. La struttura si edifica per gradi intorno ad un cortile e, quando la ricchezza prende il sopravvento, la tenuta dal blocco originario subisce un’espansione. La prima di molte fino alla struttura attuale con ingresso annunciato da un piccolo porticato.

Il tempo sembra essersi fermato in un’istantanea degli anni cinquanta: appese alle pareti vi sono chiavi in ferro battuto e locandine di film che hanno fatto storia. Una storia raccontata a strati sui vari passaggi della struttura. E’ Luciano, responsabile della comunicazione ad accoglierci. Dalla pelle ambrata e dai colori normanni ci allunga un ombrello, “Non piove mai”, dice. Basta questa frase per capire che abbiamo qualcosa in comune. Sono le vocali a tradirlo: troppo aperte per un pugliese. E, infatti nasce a Borgosesia e scappa a Milano per poi fuggire ancora una volta, dopo una parentesi in Botswana nella campagna pugliese, trasformando così la sua Africa in un orizzonte di ulivi. Sono 72 gli ettari della tenuta convertita dal 2004 alla coltivazione biologica, dove la natura si rivela attraverso l’intenso profumo delle erbe selvatiche, la presenza di animali e uccelli, e il silenzioso apparire delle lucciole durante i mesi estivi. Masseria-Il-Frantoio

La pioggia ostinata non smette di lambire gli ombrelli mentre lo seguiamo nella tenuta. Un cartello intima di fare attenzione ai pavoni. Siamo nel fiorito giardino all’italiana dove una voliera accoglie i temuti ospiti. Cammino incantata ascoltando le parole come fossero una risacca. Luciano racconta che, grazie ai terrazzamenti ottenuti con i muri a secco, le temperature da un ambiente all’altro possono variare fino a dieci gradi. L’agrumeto è fiore all’occhiello con piante di limoni, arance mandarini e cedri. Mentre l’orto, da cui la cucina attinge a piene mani, si trova sul retro della sala da pranzo. Si vive una Puglia autentica, accogliente, piena di racconti e zeppa di energia. Per questo la tenuta incanta gli stranieri che dall’Italia pretendono autenticità e passato.

La zona si presta. Riparata dalla canicola dello Scirocco, a pochi chilometri dalla città bianca Ostuni, nel cuore della valle d’Itria con i trulli e la campagna punteggiata di ulivi millenari. I colori di Locorotondo, le bracerie di Cisternino e la cattedrale di Martina Franca fino al mare, quello selvaggio delle dune tra Torre Canne e Torre San Leonardo e quello docile delle cale di Torre Merlata. 

Le sedici stanze di cui dispone la struttura sono state ricavate nella parte ottocentesca: le volte alte e i pavimenti in originali preservano l’ambiente, rendendo le stanze fresche d’estate e calde in inverno. Gli stessi mobili sono originali: letti in ferro battuto e finiture d’epoca.  Non aspettatevi piscine con idromassaggio né portate da nouvelle cuisine. E proprio a tavola, l’eccellenza pugliese spicca il volo.

Masseria-Il-FrantoioTutti a tavola

Chi sceglie la masseria il Frantoio, firma un tacito accordo. Quello di entrare in una macchina del tempo. I prodotti, tutti a chilometro zero e ottenuti dall’orto, vengono serviti a tavola sotto forma di ricette tradizionali dal gusto eccellente. Un vero piacere per il palato. Specie nelle cene con i produttori di vino locale. L’etichetta della nostra serata è Calitro che, cominciamo a gustare sotto forma di aperitivo, nel frantoio della tenuta. Definire spettacolare la cena è forse riduttivo. Otto portate segrete (uno dei vezzi dei padroni di casa è quello di consegnare il menu terminata la cena) a prevalenza vegetale (per nostra grande gioia!) con i prodotti dell’orto.

Un crescendo di sapori dalle pizzelle con sughetto, al polpo marinato su crema di zucchine.  Dai fagiolini 50 cm serviti come fossero spaghetti al pomodoro e ricotta, alla pasta fatta in casa. Fino ad una farfalla di crepes farcita di mousse al pistacchio.  I vini si susseguono generosi. Dal Verdeca per accompagnare gli antipasti, al Negroamaro rosato per la pasta e a quello sanguigno per la carne. Fino all’offerta del digestivo: oltre 35 rosoli, aromatizzati con i profumi dell’orto. rosoli

Chiedo se c’è una stagione migliore e mi viene risposto tutte. In primavera la campagna si risveglia con la sua epifania di fiori e di colori. L’autunno si scalda con la raccolta delle olive ed è il momento migliore per gustare gli ultimi bagni al mare in assoluta sinergia con la terra che offre i suoi frutti. “E l’inverno?” Domando dubbiosa. “E’ una poesia di luci appese, di caminetti caldi e di ulivi sempreverdi.”

L’ultimo sguardo è per quello stemma: “una mano tesa sormontata da tre stelle.” Come la vita di Armando, Rosalba e Luciano che cambiò grazie ad un cartello “VENDESI.”

Per caso, come accade nella migliore delle tradizioni.

MASSERIA IL FRANTOIO

Indirizzo: Strada Statale 16, km 874, 72017 Ostuni BR

Telefono: 0831 330276

 

 

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