Ho vent’anni. Sono cresciuti attorniati dalla tecnologia ma gelosi della propria privacy, sono ambiziosi e pragmatici, non bevono e non fumano: ecco la Generazione Z, i teenagers di oggi che nel 2020 rappresenteranno il 40% dei consumatori negli USA, Europa e BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). Nati poco dopo i Millenials – la generazione più indagata della storia dal marketing –, gli Zeta incarnano l’ultima sfida per il mondo del marketing e della comunicazione.
Conoscere a fondo chi sono, le loro abitudini, i posti che frequentano, le cose che amano fare o non fare diventa dunque fondamentale per qualsiasi brand voglia essere davvero competitivo sul mercato.
Con questo scopo nasce Engaging Gen Z, lo studio internazionale che fotografa le abitudini e i modelli di comportamento della Generazione Z.
Basato su una solida esperienza e conoscenza nel campo dei trend internazionali, attraverso Engaging Gen Z vuole offrire una vera e propria guida su come approcciare gli “Zeta” lavorando nel rispetto della legislazione sul diritto alla privacy online e sulla pubblicità per i minori, con l’obiettivo di condividere con i clienti del suo network un modo di pensare alle nuove generazioni di consumatori che possa essere davvero “break through”.
Ma chi appartiene davvero alla Generazione Zeta? Per la maggior parte teenager, nati dal 1998 in poi, sono “i cugini più piccoli dei Millenials” ma già profondamente diversi per attitudini, modo di pensare e comportamenti. Sono circa 2 miliardi in tutto il mondo e hanno un potere di spesa molto elevato (contribuiscono con circa 44 miliardi di dollari all’economia USA). Sono cresciuti nel momento di massima espansione di internet, di conseguenza vivono in un mondo globalizzato e senza confini spazio-temporali.
L’ambiente fisico dunque ha un impatto minore sulla loro psiche tanto che la maggior parte di questi adolescenti-bambini sperimenteranno il loro primo viaggio attraverso la tecnologia.
La Generazione Zeta si sta rivelando molto più complessa e sfuggente rispetto ai Millenials. Ma grazie al progetto Engaging Gen Z – con i suoi trend report, statistiche e suggerimenti provenienti dalle intuizioni di un team di esperti guidati da Angela Fernandez, VP, Strategic and Creative Planning in Ketchum con un’esperienza ventennale nel marketing di brand per bambini (Barbie, Power Rangers, Hello Kitty…) offre davvero tutto ciò che può aiutare i clienti a capire ciò che rende questa generazione così unica.
Gli Zeta sono nati e cresciuti in un mondo difficile, complesso e allo stesso tempo piatto e a portata di mano, pieno di innovazioni futuribili ma altrettanto pieno di piccole apocalissi. Circondati dalla tecnologia, sono i veri nativi digitali, almeno i più piccoli, che come primo device hanno avuto in mano uno smartphone. Lato consumi, scelgono l’accesso e non il possesso di beni, il paradigma dello sharing per loro è il mindset naturale, se garantisce esperienza e fruizione di ciò che vogliono. Indipendenti, autosufficienti e proattivi esercitano la loro autonomia nelle scelte quotidiane e in quelle familiari più importanti per la loro crescita e il loro futuro. Considerando la diversità culturale come un’opportunità di apprendimento, di conoscenza, di nuove relazioni, i viaggi e gli scambi interculturali possono certamente rappresentare per loro un modo per fare questo tipo di esperienze che, in fondo, sono esperienze di condivisione – valore driver dei loro modelli relazionali e di consumo. Forse basta questo per capire le loro caratteristiche distintive e originali: pragmatismo, autonomia, maturità,
Sempre connessi con la tecnologia
Fieramente indipendenti e autosufficienti
Vedono la diversità come un’opportunità
Parsimoniosi
Globe trotter
Informati e istruiti
Più realistici e prudenti dei Millenials
Orientati alla condivisione
Industriosi e motivati
Difficilmente sono fedeli a una marca
Diffidenti sulle reali prospettive dell’istruzione
Sostenitori della diffusione della conoscenza
Poco amanti dei vizi
Imprenditori di se stessi
Desiderosi di costruire un mondo migliore
La lettera zeta, ultima dell’alfabeto, in questo senso fa ben sperare. Non può che preludere a un nuovo inizio. Gli zeta potrebbero rappresentare la generazione di un turning point, che fa ripartire il mondo da una nuova lettera A.