In questo post non si parlerà di viaggio. Almeno non in senso canonico. Sicuramente non come siete abituati a leggerlo su questa rivista on line. Dicono che nella vita la motivazione sia tutto. Forse come espressione è eccessiva. Accade di credere e di volere fortissimamente che una cosa succeda senza riuscire a realizzarla. Perchè a giocare a sfavore ci sono altri elementi. Binari morti o aerei fantasma non rilevati dai radar, autogrill con cibi avariati e orari sbagliati. Raggiungi una stazione ma non sai se riuscirai ad arrivare al capolinea del viaggio che ti sei preposto. Puoi sbagliare binario, imbarcarti su un volo che capisci non essere il tuo a porte chiuse, pianificare per mesi un itinerario e trovarlo sovvertito per colpa del meteo avverso. Ne possono succedere di imprevisti quando si viaggia. Ma ci sono viaggi che sono scommesse più di altri. Quest’anno ho preso meno aerei e sono salita su meno treni del solito ad eccezione del lungo viaggio in Sud America in cui mi sono sentita una nipotina di Colombo sulle orme di una terra meravigliosa. Anche se il viaggio per eccellenza è cominciato il 18 Luglio in un giorno dal clima monsonico. Non mi trovavo a Calcutta, bensì in una piccola provincia piemontese. Pochi amici, una chiesetta del sedicesimo secolo, due testimoni e un ombrello a spicchi. Così, sotto una pioggia battente, è iniziato il Viaggio e sono giunta ad una conclusione: affinchè le cose succedano bisogna volerle fortissimamente.
Per il resto è stato un anno di grande lavoro. Di semina intensa e di testa china. Aspettando di vedere come sarà il raccolto dell’anno nuovo. Intanto buon viaggio nuovo a tutti!